La sera del prossimo 13 settembre, come sempre da secoli (almeno dall’XI), Lucca sarà attraversata da un corteo di ceri e lumini accesi che dalla chiesa di San Frediano arriverà alla Cattedrale della città, San Martino.

Una luminosa processione di uomini e donne talmente gremita che di norma quando la sua testa giunge alla meta, la sua coda è ancora ferma presso la chiesa di partenza.

Di che si tratta? Della Luminara di Lucca, un’antica consuetudine religiosa legata al Volto Santo, cioè il grande crocifisso ligneo (alto circa due metri e mezzo) conservato appunto nella Cattedrale.

Esso, secondo una tradizione, fu scolpito da san Nicodemo, membro autorevole del Sinedrio e discepolo di Gesù, e arrivò nella città toscana nel 742.

Secondo la “Leggenda Leobiniana”, risalente al XII secolo, il volto del crocifisso non sarebbe opera di san Nicodemo, ma frutto di un miracolo: un’immagine cosiddetta acheropita, cioè non fatta da mano d’uomo.

Così, come si legge in un documento del 1308, “in vigiliae Sanctae Crucis, pro honore illius Sanctissimi Vultus et pro honore civitatis” (nella vigilia della festa dell’Esaltazione della Santa Croce, in onore di quel Volto Santo e della città), i lucchesi addobbano con lumini le proprie case e si recano, cantando e pregando, a trovare il loro protettore.

Quest’anno li accompagniamo anche noi.

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